VideoTel - Il padre di Internet Made in Italy
Un progetto della SIP anni 80 che anticipò quello che poi sarà internet basandosi sul televideo
Ciao!
Settimana scorsa abbiamo ripercorso l’affascinante storia dei calcolatori elettronici del 1800 scoprendo quindi i precursori degli attuali computer.
Oggi invece ci spostiamo sul software andando a scoprire una tecnologia che ha preceduto internet e che si è diffusa anche in Italia per merito della SIP: il Videotel.
Potremmo definirlo come il televideo basato sulla rete telefonica; permetteva infatti di consultare diverse pagine su svariate tematiche attraverso monitor e tastiera
Prima di iniziare
Sto facendo un sondaggio sulla telefonia mobile: operatori più diffusi, prezzo medio motivazioni della scelta.
Potete contribuire qui ➡️ https://tally.so/r/mRJdvQ
vi bastano pochi secondi
Torniamo indietro nel tempo!
La Tecnologia VideoText
Più precisamente è VideoText l’antenato di internet, ovvero una tecnologia che permetteva di trasmettere dei dati (tendenzialmente pagine statiche ma successivamente anche azioni interattive) attraverso la rete telefonica e visualizzarli su un televisore. Si poteva interagire con un telecomando o una vera e propria tastiera.
Potremmo considerarlo una via di mezzo tra il televideo, dato che la struttura è la stessa, e internet, poichè nel corso degli anni iniziò ad integrare elementi sempre più dinamici.
Venne utilizzato in Inghilterra dalla BBC, sotto il nome di Ceefax, dal 1972 e in Francia (Minitel) dove ebbe un enorme successo: venne lanciato nel 1982 e rimase attivo fino al 2012.
Sempre negli anni 80 arrivò anche in Italia con il nome di VideoTel.
VideoTel
La SIP lo lanciò nel 1981 per uffici di Pubbliche Amministrazioni o redazioni di quotidiani, che necessitavano un accesso immediato e diretto a dati e notizie.
Nel 1986 diventò un servizio pubblico e fortemente regolamentato dal Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni poichè poteva venire sfruttato per fare televendite.
Per poter visualizzare le pagine veniva fornito un apposito terminale dotato di monitor da 9” e tastiera. Era un elemento “stupido” dato che si limitava a mostrare le informazioni che venivano processate in un server remoto, non era assolutamente paragonabile ad un computer quindi.
Aveva un costo di 7.000 lire al mese ai quali bisognava aggiungere 50.000 lire all’anno per la linea telefonica e una tariffazione a consumo di 150L ogni 3 o 9 minuti (in base all’orario/giorno di utilizzo).
La fatturazione tuttavia non avveniva al proprietario della linea bensì a quello della password che doveva venire inserita al momento della connessione. Questa metodologia da un lato costituiva un vantaggio, dato che permetteva di trasportare il terminale e utilizzarlo in posti diversi ma allo stesso tempo bastava sapere la password di qualcun’altro (cosa che accadeva anche grazie alla scoperta dell’algoritmo che stava dietro alla generazione delle stesse) per utilizzare il servizio a sue spese.
Il terminale era dotato di un modem che, attraverso una chiamata al 165, avviava la comunicazione con il server. Poi attraverso la tastiera QWERTY e i tasti funzione era possibile spostarsi tra le varie pagine.
Tra i contenuti disponibili c’erano notizie, borsa, orari di treni e aerei, informazion su eventi, contenuti educativi e addirittura piccoli videogiochi. Erano poi presenti elenchi telefonici e stradari.
C’erano poi delle pagine che permettevano di mettersi in contatto con server di aziende terze. Fu proprio da qui che nacque il termine “home banking” poichè alcune banche permettevano l’interconnessione ai propri server, con apposita coppia di user/password, per gestire da remoto le finanze personali.
Altra grande fortuna del VideoTel furono le chat, definite “messaggerie”, in cui si potevano scambiare messaggi con altri abbonati. Erano un servizio apprezzato dagli utenti ma anche dalla SIP poichè più gli utenti restavano connessi più aumentavano i guadagni.
Negli anni 90 fu utilizzato da RAI e Mediaset per poter ricevere messaggi e votazioni in diretta dai telespettatori.
Svariati bar e pub mettevano a disposizione dei terminali VideoTel come un servizio pubblico, un po’ come ora si fa con le partite di calcio.
La Chiusura
VideoTel tutto sommato ebbe un discreto successo, non è considerabile un fallimento come Socrate, Cassiopea e Fido Dect (di cui ho parlato su YouTube, qui e qui).
In quel periodo a cavallo tra gli anni 80 e 90 internet non aveva diffusione domestica (solo nel 1986 ci fu la prima connessione dell’Italia alla rete) e la ADSL si sviluppò nel 1998.
Fu proprio alla fine degli anni 90 che il VideoTel fu cessato data l’ormai capillare diffusione di internet e le molteplici potenzialità in più che aveva.
La chiusura del servizio fu anche spinta dal fatto che la SIP aveva reso più sicura l’autenticazione utilizzando una coppia di username e password. Coloro che sfruttavano le password altrui quindi smisero di utilizzare il servizio, che quindi perse molto traffico.
L’Adattatore Telematico
Nel 1987 venne commercializzato l’Adattatore Telematico 6499, un modem che poteva venire connesso al celebre Commodore 64, presentato nel 1983, in modo da accedere a VideoTel attraverso un vero e proprio computer.
L’esperienza d’uso era quindi ancora più simile a quella di internet.
Oltre ad accedere al VideoTel si potevano anche consultare le Pagine Gialle elettroniche e quindi avere informazioni e contatti sul mondo delle aziende.
Tale servizio era gratuito per il primo anno e utilizzava una velocità di trasmissione delle informazioni (calcolata in Baud) inferiore.
In realtà ci si poteva connettere anche con altri computer a patto che integrassero un modem e supportassero il protocollo VideoText ma praticamente non ce c’era nessuno.
🗂️ Cose Interessanti
Felo è un motore di ricerca basato su Intelligenza Artificiale, trova vari risultati dal web e li riassume in un testo coeso.
Molto carino MyTierList, un tool per creare delle “classifiche” su più categorie condivisibili.
È stato approvato l’emandamento alla legge di Piracy Shield, ora diventa ancora più rigida e per certi versi pericolosa.
Qui trovate le novità e un analisi dall’inventore dello SPID.Interessante questo intervento di Anna Ascani e Ferruccio Resta sull’Intelligenza Artificiale al Wired Next Fest
Grazie per essere arrivati fino a qui, spero che abbiate apprezzato questo post.
A presto 👋🏻