ONT Libero sulle linee FTTH? Anche no, grazie...
Una consultazione AGCOM potrebbe portare all'ONT libero, sembra una cosa positiva ma ha vari risvolti non proprio rosei...
Ciao!
Periodicamente si apre la questione dell’ONT libero per le linee FTTH, ovvero la libertà degli utenti non solo di usare un proprio router ma anche l’ONT, il dispositivo che converte il segnale ottico della fibra in elettrico di un cavo ethernet.
AGCOM, l’Autorità Garante sulle Comunicazioni, ha indetto una consultazione volta a stabilire in che punto debba terminare la competenza del gestore dell’infrastruttura. In base alla scelta, potrebbe nascere l’ONT libero.
Nonostante sembri un’ottima cosa, come lo è per il router libero, in realtà ci sono un po’ di cavilli da analizzare…
Approfondiamo la situazione!
Definiamo il NTP
L’obiettivo della consultazione, ovvero una richiesta di pareri da tutti i soggetti interessati (operatori, gestori di infrastrutture, associazioni di consumatori) non è nè ammettere nè vietare l’ONT libero ma semplicemente stabilire dove deve terminare la competenza del gestore dell’infrastruttura, il punto chiamato NTP (Network Termination Point), e dove inizia quella del cliente.
L’ONT libero è solamente un’eventuale conseguenza di questo, che si avvererà solamente se viene deciso di stabilire come NTP la borchia ottica.
Attualmente il perimetro è stabilito al punto B, ovvero tra modem (ONT) e router. Infatti il cliente è libero di scegliere quale router utilizzare, se quello dell’operatore o uno di sua scelta, ma non l’ONT che viene fornito da chi gestisce l’OLT in centrale, ovvero l’apparato che illumina le fibre.
Inoltre è bene specificare che la definizione del NTP riguarda tutte le infrastrutture di rete, non solo le FTTH.
Quindi ai partecipanti verrà chiesto se confermare il punto A per le FTTC, ovvero la presa telefonica, e decidere il da farsi per le FWA, ma di questo ne parleremo nei prossimi paragrafi.
Dove deve stare l’NTP?
In base a cosa si stabilisce dove deve essere il NTP?
La decisione che prenderà AGCOM in base ai pareri che riceverà dovrò sottostare a determinati criteri imposti dal BEREC, il suo equivalente ma a livello europeo.
Questi tre criteri sono:
Conformità con il diritto europeo e nazionale
Influenza sul mercato delle telefomunicazioni. La posizione dell’NTP può infatti aumentare o diminuire i livelli di concorrenza
Necessità tecnologica oggettiva. Questo è interessante: deve far parte della rete pubblica solamente se c’è una motivazione tecnica precisa, altrimenti, si intuisce, bisognerebbe tendere a lasciare agli utenti più libertà possibili.
Dal 2018 in Italia vige la delibera del “Modem Libero” che permette agli utenti di utilizzare qualsiasi loro apparato ma esiste un’apposita deroga per gli ONT, che devono venire scelti dal gestore dell’infrastruttura.
La “giustificazione” è una necessità tecnologica. In primis, l’ONT deve essere compatibile con l’OLT (in centrale) e deve venire autenticato su esso da parte di un tecnico. Inoltre gli ONT non sono così diffusi sul mercato come i router e l’uso di un modello proprietario non consente all’operatore di monitorare la linea.
Perché molti vogliono l’ONT Libero?
Sono due le motivazioni per cui molti utenti, più o meno influenti nel settore, spingono per la liberalizzazione degli ONT.
Il primo è poter utilizzare un SFP (stick che si infila nel router) o ONT integrato al router, come quello dei FritzBox! per avere tutto in un’unico dispositivo in modo compatto e con un setup più pulito.
C’è quindi un dispositivo in meno da alimentare, ovvero potenzialmente consumi inferiori (ma è da verificare…) e una presa di corrente in più libera.
Tuttavia potremmo definirlo un capriccio, uno sfizio che si vogliono togliere gli utenti più nerd. Diciamocelo, non costa nulla avere una scatoletta in più, facilmente nascondibile in un armadietto o dietro al router stesso.
Sono il primo che apprezza il suo TIM HUB+ in cui entra direttamente la fibra, ma se mi avessero dato ONT esterno pazienza…
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Secondo motivo per cui si vuole poter scegliere l’ONT, che esso sia interno o esterno, è utilizzare un modello più performante di quello fornito dall’ISP.
In certi casi è vero, vedi ad esempio l’ONT fornito da Iliad (cappato a 1gbps e con prestazioni ballerine) o l’SFP di WindTre con upload limitato. Tuttavia sarebbe compito dell’operatore consegnare un dispositivo adeguato, se questo non accade gli utenti dovrebbero far valere i propri diritti (usare un proprio router ma allo stesso tempo sfruttare tutta la linea) nelle sedi opportune.
Il Gioco non vale la candela
Ma considerando che la situazione degli ONT scarsi si protrae da anni, è comprensibile che gli utenti di questi operatori vogliano aggiustarsi autonomamente la linea (anche se: se non sei soddisfatto, te ne vai, anche a costo di pagare di più).
Tuttavia, gli svantaggi, le problematiche e gli inghippi sono di gran lunga maggiori rispetto ai vantaggi. Vediamo come verrebbe applicato l’ONT libero.
Innanzitutto, rimane il vincolo di compatibilità tra OLT (in centrale) e ONT, quindi gli operatori dovrebbero fornire, alternativamente
Black List: dispositivi che non vanno con gli apparati presenti in centrale; ad eccezione di questi il cliente può scegliere quello che vuole.
White List: dispositivi che vanno, la scelta dunque è limitata.
Un problema che si pone in merito è che uno stesso operatore può utilizzare (direttamente o meno) OLT di vendor diversi, con quindi differenti compatibilità in termini di ONT.
L’interoperabilità è possibile, ma non così semplice; considerando vari fattori, ampiamente descritti nell’allegato, per assicurarla dovrebbero essere fatti dei test a priori su ogni modello di ONT, rilasciando quindi tendenzialmente white list.
Inoltre, ci sono conseguenze più dirette sui clienti.
Le offerte modem libero, oltre a non includere il router non avranno neanche l’ONT, penalizzando gli utenti non così tanto esperti e disincentivandone la sottoscrizione.
L’operatore inoltre, potendo scegliere autonomamente l’ONT, potrebbe farlo pagare a rate (come accade con i router) o addebitare l’uscita del tecnico per l’installazione di un apparato esterno.
Insomma, soprattutto da queste ultime righe si è capito che la possibilità di usare un ONT a piacimento non è proprio un vantaggio ma ha dei risolvi tecnici e commerciali non indifferenti.
Staremo a vedere, tra poco più di 45gg, i risultati della consultazione e quindi quali sono i pareri di operatori, associazioni degli operatori e rappresentanti dei consumatori.
La Questione delle Reti FWA
In modo simile alla FTTH, AGCOM chiede ai partecipanti alla consultazione se considerare come parte della rete dell’operatore anche la CPE che “cattura” il segnale.
In caso positivo tutto rimarrebbe come ora, altrimenti gli utenti avrebbero la facoltà di utilizzare, come con l’ONT libero, l’apparato che preferiscono.
A differenza delle reti FTTH in realtà nessuno vuole arrivare a questo, l’obiettivo della consultazione è solo una richiesta di pareri aggiornata, anche perché:
Le antenne da esterno sono prodotti estremamente di nicchia e spesso molto costosi
In svariati casi, ad esempio su rete Eolo o OpenFiber, serve un puntamento corretto da parte di un tecnico per il corretto funzionamento sia della propria linea che di quella dei vicini.
Le infrastrutture dei singoli operatori possono avere caratteristiche leggermente diverse da quelle standard e quindi le CPE da usare devono essere compatibili
Su questo però direi che non c’è scampo: tutto rimarrà com’è attualmente.
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Grazie per essere arrivati fino a qui, spero che abbiate apprezzato questo post.
A presto 👋🏻