#75 La Situazione della Mobilità in Italia
Molti dati interessanti che ci spiegano il presente e il futuro del nostro paese
👋🏻 Ciao!
Benvenuti nel 75° episodio di WriTech
La mobilità non è un tema prettamente tech però credo che il 20° report di ISFORT (Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti) sia molto interessante per scoprire qualcosa di più sul nostro paese e sulle nostre vite.
Qui il rapporto completo
Qui la sintesi
Qui la presentazione
Analizzeremo i dati attuali che ci daranno risposte a varie domande che potremmo esserci fatti e vedremo qualche soluzione per il futuro.
Iniziamo!
Quanto ci muoviamo?
Ci muoviamo di meno rispetto all’inizio del secolo (specialmente in confronto all’intervallo 2005-2015) e in linea con lo scorso anno. La tendenza è comunque minore rispetto al periodo pre-covid, che in questo mondo segna un’importante spartiacque.
Covid è anche sinonimo di smart working che è aumentato trasticamente (3,5mln di lavoratori rispetto ai 500.000 del 2019) ma in realtà questo non ha influenzato molto il mondo dei trasporti.
La percentuale di uso dell’auto diminuisce leggermente (-5%) per chi lavora con questa modalità a favore di spostamenti più sostenibili: piedi, bici e mezzi pubblici, questi ultimi soprattutto tra chi va saltuariamente in ufficio. Sono comunque differenze minime.
Perchè ci spostiamo?
Il 32,9% degli spostamenti sono per motivi di lavoro, una percentuale in linea con tutti gli ultimi 20 anni.
Il 35% è per gestione della propria famiglia, una percentuale molto alta che ha subito una forte ascesa tra il 2019 e il 2020 e ora continua a crescere (da 26% a 35%).
Il 27,2% degli spostamenti sono per intrattenimento nei momenti di tempo libero. Sembra un numero abbastanza alto ma in realtà è in forte discesa, dal 2019 ad oggi si registra un -10%. È stata quindi vanificata la crescita del 13% che si era verificata tra 2013 e 2017.
Insomma, potremmo dire che gli spostamenti nel tempo libero si sono trasformati in gestione della propria famiglia, o magari le due cose possono coincidere (es fare la spesa in grandi centri commerciali).
Molto interessante anche il raggio medio di distanza che è estremamente basso: il 29,5% degli spostamenti avviene entro 2km e il 44% tra 2km e 10km. Dal 2019 ad oggi c’è stata solo una lieve discesa a favore di quelli tra 10 e 50km ma nulla di particolare.
Insomma, potremmo dire di avere tutto ciò che ci serve a portata di mano.
Come ci muoviamo?
Qui arriva il bello
70% degli spostamenti sono in auto.
Si, anche se la maggioranza delle volte ci spostiamo per brevi distanze lo facciamo con la macchina.
Nei 5 anni prima del covid si era vista una leggerissima diminuzione che è stata totalmente persa.
Gli spostamenti a piedi o con bicicletta sono sulla stessa soglia del 22%, così come i mezzi pubblici al 7,2%.
Sappiamo tutti che l’auto non è il modo migliore per spostarsi, soprattutto considerando che le nostre hanno un’età media di 12,5 anni e l’86% sono termiche; l’efficienza quindi non è altissima.
Il restante 24% è composto da auto ibride o elettriche.
Sembra esserci una bassa propensione verso queste nuove tipologie di motori, più sostenibili ma anche più complesse da gestire in alcuni casi, ma non è così.
Chi cambia auto infatti tende a comprarla ibrida o elettrica, nel 2022 il 42% delle immatricolazioni sono state di questo tipo (nel 2021 erano il 16%) e a inizio 2023 c’è stato un aumento del 30%.
Il problema dunque non è con cosa si cambia ma se e quando si cambia; il 38% del campione è interessato a acquistare un’auto più sostenibile ma il 33% di questi nei prossimi anni (che potrebbero essere 2,5 o 10). Insomma, tendiamo a tenere la nostra auto fino a che finisca naturalmente la sua vita.
Questo volerlo fare più in là può anche essere dovuto ai costi, ora ancora abbastanza alti, o alla rete di colonnine elettriche, non eccessivamente capillare.
Tenete a mente questi dati perchè tra poco ci torniamo.
La mobilità sostenibile
Unendo i vari mezzi di trasporto quelli considerabili sostenibili per l’ambiente (piedi, bici, mezzi pubblici, micromobilità, auto elettriche) costituiscono il 30% di quelli utilizzati.
È un numero abbastanza basso, soprattutto considerando che durante il 2017-2018 abbiamo toccato punte più alte e successivamente è iniziato a scendere.
Nel 2020 abbiamo avuto un picco del 38%, è abbastanza controintuitivo dato che meno persone utilizzavano i mezzi pubblici ma in realtà sembra essere compensato dagli spostamenti a piedi o in bici, fatti soprattutto per stare più tempo all’aria aperta dopo il periodo del lockdown.
Su questo tema vediamo enormi differenze tra grandi e medie città e tra nord e sud del paese.
Nelle città con più di 250.000 abitanti i mezzi pubblici, essendo tendenzialmente più sviluppati e utili, hanno un tasso di utilizzo del 14%, molto maggiore rispetto alle altre che toccano un massimo del 5%.
All’aumentare della grandezza della città dimiuisce l’uso dell’auto e aumenta il numero di persone che si muovono a piedi.
Quest’ultimo dato è molto curioso, si potrebbe pensare che essendo la città più grande si cammina di meno per raggiungere i vari punti ma riflettendoci bene non è così. I centri città dei capoluoghi italiani sono ricchi di medi-grandi supermercati che quindi possono essere raggiunti con pochi minuti di cammino da casa propria. Nelle città più piccole invece tendenzialmente i grandi punti vendita si trovano verso la periferia e implicano l’uso dell’auto.
Nel sud Italia l’auto viene utilizzata per il 71%, ben 5/10% superiore rispetto alle zone più a nord.
Curioso vedere come i mezzi pubblici vengono usati di più al nord-est (15,2%), poi al centro e successivamente al nord-ovest. Su questo fronte il sud rimane all’ultimo posto con la percentuale più bassa (7,5%). Al sud e al nord ovest però si cammina un po’ di più mentre al nord-est spicca l’utilizzo della bici. Abbiamo un 6% degli spostamenti con questo mezzo, più del doppio delle altre zone. Sicuramente a questo contribuisce l’alta percentuale di piste ciclabili che troviamo in quella zona, pensiamo solo al Trentino Alto Adige e alla zona del lago di Garda.
In Futuro
Cosa succederà nei prossimi anni? Questo stesso studio fa delle ipotesi abbastanza dettagliate della situazione al 2030.
Si previsiona un calo del 2% degli spostamenti, soprattutto tra motivi di studio per adolescenti (-8,5%).
Anche qui differenze tra nord e sud: in Emilia Romagna e Trentino il valore è leggermente positivo (+0,8% e +2,5%) mentre in Basilicata, Calabria, Sardegna, Calabria la percentuale è negativa fino a un -20%.
Cosa possiamo fare?
Come è possibile migliorare la situazione della mobilità? Ovviamente è impossibile e inutile diminuire gli spostamenti ma si possono migliorare.
Abbiamo visto che la maggioranza sono sotto i 10km, spesso anche sotto i 2km, ma nonostante questo viene usata molto l’auto. Ci si potrebbe quindi sforzare, almeno nel periodo estivo, di usare bicicletta/monopattini/scooter o semplicemente andare a piedi. Il basso utilizzo di questi mezzi potrebbe essere dovuto a strade poco percorribili, quindi si risolverebbe con la creazione di piste ciclopedonali. Purtroppo i vari incentivi creati come il famoso “bonus monopattino” non hanno avuto effetto.
Volendo comunqe continuare ad usare l’auto ci sarebbero alcune soluzioni interessanti.
Abbiamo detto che molte persone usano auto vecchie e una delle motivazioni che potrebbe ostacolare il cambio è quella economica. Basandosi su ciò che è stato fatto in Francia, il presidente dell’ACI guarda ad un “leasing solidale”. Si potrebbe istituire un noleggio auto destinato a chi ha un ISEE basso e un veicolo vecchio a un prezzo compreso tra 75€ e 125€ mensili, tariffa molto conveniente.
Certo, bisognerebbe capire i modi di attuazione e la burocrazia ma è pur sempre un’idea.
In generale comunque in noleggio auto è una soluzione estremamente interessante per tutta la popolazione. Spesso i contratti prevedono la possibilità di cambiare veicolo dopo un po’ di anni: oltre a rispondere ad uno sfizio dell’utente permette di inserire in circolazioni auto più sostenibili, siano esse elettriche, ibride ma soprattutto termiche.
Anche la filosofia di Link&Co non è male: un abbonamento mensile intorno ai 600€ comprende il veicolo elettrico, assicurazione, manutenzione e varie tasse. Prezzo conveniente per tenere l’auto pochi anni (massimo 4/5) e poi cambiare.
Tra l’altro integra anche un programma di sharing della macchina.
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Grazie per essere arrivati fino a qui, spero che abbiate apprezzato questo post.
A presto 👋🏻