L’Innovazione Silenziosa degli e-Paper Tablet, perchè stanno avendo successo?
Negli ultimi anni si stanno diffondendo molto dispositivi con schermi e-ink, quali sono le motivazioni?
Ciao!
Negli ultimi 2 anni ho notato un significativo aumento in circolazione dei prodotti con schermo e-ink, gli stessi su cui si basano gli ebook reader.
Abbiamo visto reader più evoluti, tablet con penna e persino smartphone con questa particolare, ma interessante, tipologia di schermo.
È una “moda” temporanea o nei prossimi anni aumenterà ulteriormente? Quali sono i fattori che hanno portato all’apprezzamento di questa tecnologia?
Parliamone
Non solo e-reader
Se quando si parla di schermi e-ink si pensa subito agli e-reader, come il Kobo, in realtà la particolare diffusione che c’è stata non riguarda le loro versioni tradizionali ma piuttosto delle evoluzioni più complete.
Vedi per esempio il Remarkable 2, prodotto diventato iconico e largamente apprezzato dal pubblico nerd e universitario: un tablet che permette la lettura di libri e PDF (tra l’altro su uno schermo notevolmente più grande rispetto ad un reader tradizionale) ma anche la scrittura attraverso un’apposita penna.
Ed ecco qui il primo motivo per cui c’è stata la notevole diffusione di questi prodotti: poter prendere appunti su un supporto dedicato che combina i vantaggi del digitale con l’esperienza di scrittura della carta. La superficie infatti è leggermente ruvida e il display e-ink riprende, per quanto possibile, lo stile dell’inchiostro reale.
I vantaggi del digitale quali sono? Avere con sè decine di libri/quaderni uno spazio “minuscolo” risparmiando così sia i soldi dell’acquisto ma anche la carta. Spesso di utilizzano fogli di carta volanti per prendere dei rapidi appunti; tablet e-ink permettono di risparmiare lo spreco di questa importante risorsa.
Insomma, la componente ecologica (che come sappiamo è sempre più sentita dalla popolazione) può giocare un ruolo importante nella decisione di acquistare un prodotto del genere, soprattutto per alcune persone. Aggiungiamo anche che gli schermi e-ink consumano molto meno!
Oltre al Remarkable, che può avere un prezzo abbastanza proibitivo, sono decine le varianti di sottomarche, più o meno affidabili. Alcune integrano persino Android, quindi sono dei veri e propri tablet.
Ma i display e-ink sono arrivati anche su smartphone e tablet.
Ne sono un esempio il TCL Nxtpaper 11, Nxtpaper 14 e TCL 40.
Sono due modelli di tablet e un telefono con un normalissimo display che però, mediante la pressione di un apposito tasto, si trasformano in schermi e-ink, sia a colori che eventualmente in bianco e nero.
Il pannello in vetro superiore, che quindi rimane lo stesso anche con lo schermo tradizionale, è opaco, antiriflesso e con una texture simil-carta.
Perché mai dovrei acquistare un tablet, ma soprattutto uno smartphone, con questa caratteristica? Beh viene pubblicizzata con l’obiettivo di essere attivata durante la lettura, sia di un libro o PDF ma anche banalmente di un sito web, in modo ad affaticare meno la vista.
Insomma, un espediente per continuare ad utilizzare lo smartphone senza però notevoli ricadute sui propri occhi.
Ed ecco qui quindi il secondo fattore che ha contribuito alla diffusione dei prodotti con schermo e-ink: la consapevolezza di un sovrautilizzo dei dispositivi digitali. Spesso è oggettivamente impossibile ridurne l’utilizzo e quindi si cerca di mitigare con soluzioni del genere.
Un altro discorso strettamente collegato a questa maggiore consapevolezza che si sta venendo a creare è il fatto che dispositivi con solo schermo e-ink (Remarkable, eWritable, Lenovo Smart Paper) obblighino alla lettura o scrittura.
Rispetto all’utilizzo di un tablet tradizione non ci sono tentazioni: niente social, niente siti web che distraggono, niente notifiche/messaggi.
O meglio, alcuni tablet con Android lo permetterebbero anche ma questa tipologia di schermi con bassissimo refresh-rate scoraggia l’uso di altre applicazioni, soprattutto con contenuti multimediali.
Sono addirittura arrivati dei monitor per computer totalmente e-ink. Forse dei prodotti un po’ troppo azzardati…
L’evoluzione tecnologica
Gli schermi e-ink nascono nel 1997 al MIT rigorosamente in bianco e nero e approdano nel 2004 sul Sony Librie, il primo e-reader.
Bisogna attendere il 2013 per vedere il primo e-ink a colori, con la tecnologia Triton. Nel 2020 arriva Kaleido che la migliora notevolmente mediante un filtro a colori sopra il display b/n; un paio di anni dopo Gallery 3 introduce proprio le particelle di inchiostro colorate.
Insomma, la tecnologia e-ink spesso viene considerata come qualcosa di vetusto, storico, poco aggiornato ma in realtà proprio negli ultimi anni ha visto delle significative novità che hanno contribuito ad un miglioramento della qualità e all’arrivo dei colori.
Quindi la repentina diffusione dei prodotti con e-ink non poteva arrivare in un momento diverso! Se per leggere un libro andavano bene gli schermi di 10 anni fa, per scrivere e navigare online serve qualcosa di più dettagliato e magari anche a colori.
È risaputo che l’utilizzo dei colori abbia un impatto positivo nello studio, quindi e ink che permettono di visualizzare tonalità diverse sono ancora più efficaci. Probabilmente se fossero nati dei tablet e-ink con penna in bianco e nero qualche anno fa non avrebbero avuto lo stesso successo.
Inoltre gli schermi colorati aprono il mondo degli e-reader anche agli appassionati di fumetti.
Perchè si sono diffusi gli schermi e-ink?
Ricapitolando quindi, le motivazioni che hanno fatto diffondere gli schermi e-ink in questi ultimi anni sono:
Scrivere con i vantaggi del digitale ma con la stessa esperienza d’uso della carta
Salvaguardare l’ambiente risparmiando carta
Affaticare meno la vista
Concentrarsi sul proprio lavoro produttivo (lettura/scrittura) senza distrazioni
L’evoluzione della tecnologia e-ink che ha portato ad una maggiore qualità e all’utilizzo dei colori
È uno status simbol
Quest’ultima motivazione l’ho aggiunta come considerazione personale e necessita qualche spiegazione. Non lo è la tecnologia in sè ma nello specifico il Remarkable che, visto il suo prezzo decisamente elevato, soprattutto se rapportato a quello che offre, e la narrazione solenne e pomposa offerta dall’azienda diventa un vero e proprio oggetto esclusivo.
Possederlo quindi, fa figo.
Ovviamente non è un discorso applicabile a tutte le persone, ma credo che molti lo acquistino o comunque siano tentati ad approcciarsi a questa tipologia di dispositivi per questo motivo. Poi se effettivamente questo “tablet” vale più di 500/700€, in base ai modelli, è un altro discorso.
D’altronde la nascita di copie più economiche risponde alla necessità di alcune persone di avere quel prodotto senza spendere cifre esorbitanti.
Cosa dicono i dati?
I dati confermano la crescita che il mercato ha avuto negli ultimi anni e prevedono che continui fino al 2030.
Questo post arriva da una mia considerazione (nel corso del 2024 ho visto decine di video su YouTube riguardo a questi prodotti) ma capita nel momento giusto dato che proprio nello scorso mese sono usciti vari studi sul tema.
Mordor Intelligence stima che il mercato degli e-reader aumenterà del 6.31% tra 2025 e 2030 mentre quello degli schermi e-ink del 14.54%.
Insomma, gli schermi non saranno solo su reader ma anche altrove, come abbiamo già visto.
Riporto qui il grafico di Business Research Insight che mostra nel dettaglio l’aumento che c’è stato negli ultimi anni e come crescerà il mercato degli e-reader.
Qui invece un grafico sui display e-ink

Tutti gli studi sono concordi tra di loro sul fatto che la pandemia e il conseguente lockdown del 2020 hanno contribuito al boom di questi prodotti: molte persone si sono appassionate alla lettura e il mondo dell’istruzione scolastica e universitaria si è maggiormente digitalizzato.
Tutti parlano anche di cifre economiche, stimando quanto varrebbe nei vari anni il mercato di e-reader e e-display, ma in questo caso i dati sono abbastanza discordanti.
Ulteriori Evoluzioni
Il boom attualmente riguarda tendenzialmente i tablet per prendere appunti ma credo che il posto giusto per gli schermi e-ink sia (anche) altrove.
Pensiamo ad esempio ai frigoriferi smart: sotto certi punti di vista hanno funzionalità eccessive (non me ne faccio nulla di un tablet su un frigo) ma bisogna riconoscere che alcune funzionalità particolarmente smart possono essere interessanti, ad esempio il riconoscimento automatico della scadenza dei prodotti.
Ecco, per notificare e gestire queste cose uno schermo e-ink non eccessivamente grande è un’ottima: discreto, poco energivoro e adatto alla semplice consultazione di informazioni.
Sempre in ambito smart home, questi schermi possono andare bene per una dashboard che raggruppa le informazioni sui dispositivi domotici mostrando varie informazioni e permettendo l’interazione.
O ancora sui mezzi pubblici o alle fermate per mostrare gli orari dei mezzi, per mostrare i prezzi della benzina o per sostituire le iconiche lavagne dei negozi e ristoranti con qualcosa di più dinamico, interattivo e comodo da personalizzare.
Io ero un grandissimo fan dei Pebble, smartwatch dotati proprio di display e-ink. Molto carini esteticamente (per il periodo di cui stiamo parlando, ovvero 2015) e con un’estetica iconica.
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Grazie per essere arrivati fino a qui, spero che abbiate apprezzato questo post.
A presto 👋🏻