Ciao!
In un mercato tecnologico sempre più piatto si stanno vedendo alcuni tentativi di rinfrescamento da parte di startup.
Una di queste è sicuramente Humane con il suo AI PIN, un dispositivo che sembra essere rivoluzionario e futuristico ma che nasconde molte incognite.
Parliamone
❓ Cos’è?
È un dispositivo totalmente indipendente, che non è connesso in alcun modo al proprio smartphone.
Si pone come un assistente personale, sempre pronto a rispondere alle proprie richieste: inviare messaggi, scattare foto, fare ricerche online ma anche avere conversazioni generiche o brainstorming.
La stessa Humane lo definisce:
Your Researcher, Interpreter, Photographer, Communicator, and DJ step in to help with questions and everyday tasks.
Per fare tutto questo, ovviamente (come dice anche il nome), contiene un’intelligenza artificiale avente l’obiettivo di porsi nel modo più umano e confidenziale possibile verso l’utente.
Per avere un’esperienza d’uso il più fluida possibile, questo Ai Pin viene indossato sulla maglietta/giacca attraverso un magnete ed è sempre pronto ad interagire con noi attraverso la voce, non ha alcun display (circa).
🧩 Caratteristiche
Non ha un vero e proprio schermo bensì un’interfaccia grafica che viene proiettata… sulla mano!
Essendo progettato per venire indossato nella parte alta del petto, posizionando la mano in una posizione relativamente naturale è possibile visualizzare, su richiesta, la UI.
Questa proiezione è monocolore (verde) e con risoluzione 720p.
Per interagire con i vari elementi si utilizzano delle gesture 3D, estremamente simili a quelle appena viste nell’Apple Vision Pro.
L’interfaccia è quindi progettata proprio per essere navigata in questo modo; il menu principale ad esempio è a forma di cerchio e si scorrono i vari elementi con una leggera rotazione del palmo.
Oltre ad inviare messaggi o fare chiamate è anche possibile vedere rapidamente delle informazioni, ad esempio il meteo.
Analizziamo più nel dettaglio i suoi possibili utilizzi.
È possibile fare l’equivalente di una ricerca su Google, ovvero chiedere qualsiasi tipo di informazione e avere una risposta.
Grazie alla presenza di una fotocamera può osservare ciò che si trova di fronte a noi e fornire una descrizione o fare delle analisi.
Cosa utile per persone cieche o magari per avere dei dettagli su un’opera d’arte che si sta osservando.
Sempre con questa fotocamera è anche possibile scattare foto o registrare video (fino a 15s) che vengono direttamente caricati nel cloud di Humane al quale è possibile accedere attraverso un portale web.
Non c’è alcuna app ma solo un sito in cui, tra le varie cose, è possibile accedere ad una cronologia di tutte le richieste fatte.
Essendo un “assistente personale” l’idea è che ci mostri subito nel palmo della mano delle informazioni su eventi imminenti, ad esempio lo stato di un volo.
In realtà questo non sembra ancora funzionare.
🤔 Limiti
Ci sono due grandi limiti “oggettivi” che saltano all’occhio fin prima dell’acquisto, ai quali si aggiungono eventuali problemi del dispositivo di cui parleremo tra poco.
Innanzitutto è un sistema chiuso.
Non si possono integrare servizi terzi ma solo una manciata di app ad esempio Tidal (poco utilizzata e un po’ limitata) e Google/Apple/Microsoft per i contatti e in futuro il calendario. Quindi niente Whatsapp, Telegram, Uber ecc…
Delle mancanze decisamente importanti soprattutto considerando che questo dispositivo dovrebbe essere il proprio assistente personale; ma se non ha accesso a tutti i nostri account come può esserlo?
Il secondo problema è il prezzo: 699$
Si può arrivare anche a 799$ nel caso si scelga la versione bicolore, un po’ più raffinata.
A questo però bisogna aggiungere un abbonamento di 24$ al mese per la SIM di T-Mobile che è inserita all’interno, fondamentale per avere la connettività.
La presenza di una SIM è pressochè imprescindibile se lo si vuole mantenere distaccato dallo smartphone ma il costo è abbastanza alto, soprattutto considerando che si somma a ciò che si paga normalmente per il proprio numero.
Se questo dispositivo fosse un totale sostituto dello smartphone allora sarebbe accettabile ma in questa “fase iniziale” fa storcere un po’ il naso.
✔️ Potenzialità
Come anticipavo, è un prodotto estremamente interessante che soprattutto si riesce a differenziare rispetto all’attuale mercato della telefonia mobile e relativi accessori.
L’interazione vocale, grazie anche all’AI, potrebbe rappresentare una nuova evoluzione nel mondo della tecnologia consumer; un nuovo passaggio come quello che Apple ha lanciato nel 2007 con i’iPhone 3G.
Un’altra possibile rivoluzione è quella della realtà Aumentata/Virtuale (stile Apple Vision Pro) ma credo possa essere più remota.
Una soluzione come quella di AI Pin, con il display proiettato, è un giusto compromesso.
Può risultare particolarmente utile quando si hanno entrambe le mani impegnate o può contribuire a ridurre la dipendenza dai social.
Spesso quando sblocchiamo il nostro smartphone per fare un’attività specifica (chiamata, ricerca informazioni) finiamo per passare ore davanti a Instagram/TikTok; con un dispositivo simile invece facciamo solo ciò che realmente necessitiamo.
Come vedremo tra pochi paragrafi però, nella vita quotidiana questo non avviene.
❌ Problemi
Partiamo da alcuni problemi legati proprio al form factor in sè.
Innanzitutto tutti sentono ciò che si dice al dispositivo; non c’è privacy.
Inoltre l’interazione vocale risulta pressochè inutilizzabile in zone molto affollate o, al contrario, in cui bisogna mantenere un tono di voce basso (chiese, musei…).
Per ovviare a questo è presente proprio il “display” proiettato che però permette di svolgere solo determinate azioni e non è pensato per essere il fulcro del dispositivo, che invece deve essere usato con la voce.
In molti casi anche per domande/azioni appartentemente innocue ci “vergognamo” a parlare ad alta voce e fare sapere agli altri ciò che chiediamo.
Di conseguenza credo che nella vita quotidiana siano molti pochi i casi in cui, soprattutto se circondati da altre persone, si utilizzerebbe la voce.
Capirete ovviamente che se l’interazione vocale non viene sfruttata al meglio il dispositivo è totalmente inutile.
È la stessa incognita che si ha per un dispositivo simile, il Rabbit One, che tuttavia sembra essere più promettente.
Bisogna anche considerare la relativa scomodità nel caso si cambi il vestito o si continui a mettere e togliere la giacca.
Continuare a staccare e ri-attaccare il dispositivo non è la cosa più divertente e comoda…
Inoltre, come sottolineato proprio nel precedente post, l’AI generativa ad oggi non è ancora utilizzabile come un fedele compagno di vita considerando in primis il fenomeno delle allucinazioni.
A tutto questo, evincibile anche solo analizzando le caratteristiche del dispositivo, bisogna aggiungere i feedback di chi lo ha provato realmente.
Secondo le varie recensioni uscite online è sempre abbastanza caldo, soprattutto quando lo si utilizza con il magnete powerbank.
Inoltre il tempo di attesa prima di ottenere una risposta è abbastanza consistente e rende l’esperienza d’uso molto poco naturale e meno intuitiva rispetto allo smartphone.
In riferimento alla fotocamera si critica la bassa qualità delle foto (cosa che però può anche venire giustificata) e i frequenti crash del portale web.
Ah, per concludere, la proiezione dell’interfaccia grafica è poco leggibile sotto la luce del sole.
Insomma, altri elementi che rendono ancora meno appetibile questo AI Pin.
Conclusioni
Si pone come un assistente personale che dovrebbe sostituire lo smartphone ma è ancora fondamentale averlo con sè e di conseguenza, viste le limitazioni di questo AI Pin (in primis la lentezza di risposta), si fa prima a svolgere le varie azioni con il telefono.
In un futuro in cui l’AI sarà migliorata e il dispositivo perfezionato (a partire dall’integrazione con servizi terzi) allora potrebbe realmente sostituire lo smartphone quando si è fuori casa, soprattutto in determinati contesti, magari in abbinata a delle cuffie wireless.
Lo smartphone potrebbe diventare un dispositivo da casa o viaggio usato solamente per scrollare i social e fruire di contenuti multimediali.
Ovviamente prima o poi bisogna iniziare; è impensabile produrre al primo colpo un prodotto così rivoluzionario e allo stesso tempo perfetto.
Tuttavia un po’ più di attenzione ai dettagli sarebbe stata gradita (soprattutto da un team che arriva da Apple) e avrebbe dato una migliore reputazione al brand.
🗂️ Cose Interessanti
Filmot vi permette di cercare una determinata frase o parola su Youtube trovando tutti i video, anche di un singolo canale, in cui viene pronunciata.
È arrivato AltStore, il primo store alternativo ufficiale su IOS.
Promette bene ma è ancora limitatoQualche settimana fa dicevo: “HoMobile sarà uno degli ultimi virtuali a lanciare il 5G, se non uno dei pochi a non averlo”.
Invece mi sbagliavo, si sono visti i primi testIl 7 aprile in Italia l’energia per un’ora è stata gratis. Hanno risparmiato solo i gestori
Grazie per essere arrivati fino a qui, spero che abbiate apprezzato questo post.
A presto 👋🏻
Pessimo sotto tutti gli aspetti