Ciao!
Questo è un grafico, all’apparenza un po’ complesso, che rappresenta quanto una determinata coppia di cifre sia comune come prima o seconda coppia all’interno di un PIN di 4 cifre.
Si possono evincere svariate informazioni interessanti…
Iniziamo!
❓ Fonte dei Dati
Prima di tutto, da dove arrivano tutti questi PIN?
Beh sono circa 3.4mln e provengono da svariati data breach fuoriusciti nel corso degli anni.
Insomma, sono quelli utilizzati come veri e propri PIN in siti web o come password in quelli che non hanno particolari requisiti di lunghezza e caratteri (male!).
Non riguardano le carte di credito.
📊 Più e Meno Diffusi
Qual è il PIN più utilizzato?
Lo avrete sicuramente già capito: 1234
Rappresenta l’11% del campione!
Al secondo posto c’è 1111, al terzo 0000, al quarto 1212 e al quinto 7777
Qual è il PIN meno utilizzato?
Ci sono varie combinazioni “particolari” e senza un’apparente logica, ad esempio 8557, 8438, 9539, 7063, 8068.
👀 Il caso 2580
Nella classifica delle prime posizioni ci sono tutti PIN con una sequenza particolare e facilmente memorizzabile.
Al 22° posto c’è 2580, che apparentemente non sembra averla.
In realtà dobbiamo analizzare il modo in cui sono fatti i tastierini dei numeri su bancomat e telefoni (sia con il vecchio T9 che con le attuali tastiere solo numeriche).


Beh 2580 è esattamente la riga centrale dall’alto verso il basso che risulta quindi facile sia da ricordare ma soprattutto da digitare.
Essendo che questi dati non provengono direttamente dai DB delle carte di credito si evince che ci sono molte persone che utilizzano lo stesso PIN della banca (nel caso lo possano scegliere) anche per i servizi online.
La cosa divertente è che su altri tipi di tastiere, come la QWERTY o il tastierino numerico dei PC, questa comodità viene meno.
👶 Date di Nascita
Ovviamente c’è un largo utilizzo delle date di nascita come PIN sotto varie formattazioni.
Dal grafico notiamo un’area molto chiara in corrispondenza di 01-12 come prima coppia e 01-31 come seconda.
Ricordano qualcosa? Esattamente il numero dei mesi e dei giorni posti nell’ordine mm-gg, la formattazione inglese.
Si può notare una zona relativamente chiara anche leggermente più in alto, fino al numero 31 come prima coppia e fino al 12, come seconda.
Questo perchè un’altra possibile scrittura delle date è nel formato gg-mm, ovvero quella che utilizziamo in Europa.
Dobbiamo tenere in considerazione che questa analisi non è universale bensì comprende solo un campione di PIN. Potrebbe quindi essere più rappresentativa del territorio americano, in cui le date sono scritte come mm-gg. Potrebbero essere stati considerati solo i databreach di siti americani oppure quest’ultimi sono in maggiore quantità rispetto a quelli di altre nazioni.
📆 Anni
Altri PIN largamente utilizzati sono quelli contenenti degli anni, che sono composti esattamente da 4 cifre.
Potrebbe essere l’anno di nascita o quello di un evento importante.
Si può evincere anche dal grafico: ci sono quadratini di colore chiaro sulla riga che inizia con 19, il secolo scorso. In particolare si trovano prevalentemente nella seconda metà del secolo, quando sono nati la maggioranza degli utilizzatori attuali di internet e sono successi vari eventi nella loro vita (anniversari ecc…).
Dopo il 1999 inizia il 2000 e infatti nel grafico si vede un alto uso dei PIN 2000, 2001, 2002.
Come mai gli anni successivi non sono molto utilizzati? Beh questo studio risale ormai al 2012 quando quindi i nati negli anni successivi erano ancora dei bambini. Facendo la stessa analisi tutt’oggi sicuramente lo scenario sarebbe leggermente diverso.
✖️ Diagonale
La terza parte del grafico che salta all’occhio è la diagonale che taglia il quadrato a sinistra a destra.
Questa, proprio come una funzione del tipo y=x, rappresenta tutti i PIN in cui viene ripetuta la stessa coppia di cifre: 0000, 2222, 5050, 7373 ecc…
Guardando più nel dettaglio sono maggiormente utilizzate coppie “basse”, circa fino a 50.
Sono ovviamente dei PIN relativamente facili da ricordare ma anche molto poco sicuri!
🔢 Oltre le 4 cifre
Nell’articolo completo di questo studio, che trovate qui, ci sono anche delle brevi considerazioni sui PIN a più di 4 cifre.
5 cifre
: c’è meno “creatività” poichè può essere più difficile fare combinazioni ripetitive o date. Il 22% delle password infatti sono 12345 (rispetto all’11% di 1234).
7 cifre:
qui invece la differenziazione dei PIN è molto più alta; l’autore del post suppone che molti utilizzino il loro numero di telefono senza prefisso iniziale. È un’ipotesi plausibile anche se non credo che in molti sarebbero propensi a farlo, almeno in Italia.
8 cifre:
finalmente un numero pari, qui è pieno di ripetizioni e schemi fissi.
10 cifre:
ci sono moltissime password che utilizzano tutte le possibili cifre in diversi ordini (crescente, decrescente, alternato). Fun fuct: al 17° posto c’è 3141592654, ovvero le prime 10 cifre del Pi Greco.
Insomma, se il vostro PIN corrisponde ad una cella gialla (o comunque con colore più chiaro degli altri), fareste bene a cambiarlo…
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Grazie per essere arrivati fino a qui, spero che abbiate apprezzato questo post.
A presto 👋🏻