Ciao!
Se dico motore di ricerca a cosa pensate? Beh ovviamente a Google!
Non è però l’unico motore di ricerca; tra i più famosi ci sono anche Bing, Yahoo DuckDuckGo, Ecosia e Brave.
Google però mantiene il dominio e per molti sembrerebbe impensabile staccarsi da lui in favore di un altro motore che difficilmente avrà pari risultati.
Tuttavia uno di questi, Brave Search, è decisamente interessante; ha molti pregi ma anche svariati difetti tuttavia merita di essere approfondito.
Vediamolo!
🕓 Storia
Brave nasce nel 2015 come browser, che diventa subito famoso per la presenza di un AD-Block incorporato.
Inizialmente è disponibile solo su mobile, poi con la prima versione stabile (2019) anche su computer.
Ancora ad oggi ha come suo punto di forza l’assenza di pubblicità e soprattutto un occhio di riguardo alla privacy, nonostante comunque utilizzi Chromium.
Negli ultimi anni è stato un po’ pasticciato con l’aggiunta di VPN e portafoglio Crypto…
Nel 2021 ha comprato Tailcat, un motore di ricerca open source, con l’obiettivo si sviluppare un proprio motore di ricerca che è stato pubblicato dopo poche settimane e dal 2022 è in versione stabile.
✨ Caratteristica Principale
La key feature di Brave Search è proprio il sistema che effettua la ricerca, detto index, che è proprietario. Insomma, se lo sono sviluppati loro da zero (partendo dalla base di Tailcat).
Ignorando quelli molto piccoli (ad esempio Kagi) gli unici due altri index sono quelli di Google e Microsoft, su cui si basano tutti gli altri motori (Ecosia, DuckDuckGo, Yahoo). È per questo che quest’ultimi forniscono ottimi risultati…
L’index è fondamentale perchè si occupa di ricercare tutte le nuove pagine, controllare che quelle “vecchie” siano ancora attive e soprattutto dare a ciascuna una valutazione per poi determinare l’ordine nei risultati di ricerca.
Capirete ovviamente che un index più potente ed efficace porterà ad avere dei risultati più soddisfacenti per l’utente
🛠️ Caratteristiche
Proprio come Brave Browser, anche il motore di ricerca è fortemente attento alla privacy. Tra le varie accortezze c’è il non salvataggio dell’indirizzo IP e quindi una totale anonimizzazione, anche geografica, della ricerca.
Questo porta a non avere risultati basati sulla propria posizione (ad esempio “ristoranti vicino a me”) a meno che non la si imposti manualmente.
È estremamente interessante l’integrazione dell’intelligenza artificiale che in alcuni casi va a rispondere alla ricerca che facciamo con un breve riassunto discretamente approfondito e che quindi permette di trovare rapidamente la risposta a ciò che si cerca.
Vengono anche forniti alcuni link, forse quelli da cui ha preso le informazioni, su cui approfondire.
Sono presenti, come in tutti gli altri motori di ricerca, gli Snippet, ovvero i riquadri dedicati ad una specifica categoria di informazioni.
Possono essere raggruppate le ultime news, delle ricette, dei video o le info salienti su una città o personaggio famoso.
Vengono anche presentate alcune domande frequenti alle quali è possibile vedere una breve risposta.
Una caratteristica molto interessante di Brave Search è il raggruppamento delle discussioni: dopo aver mostrato qualche normale sito web è presente un riquadro in cui si possono visualizzare dei thread di Reddit legati alla ricerca.
Il posizionamento non è casuale ma viene data la priorità a discussioni con attività recenti e alta interazione/like.
Dicono che è in programma l’espansione anche ad altri forum.
Per alcuni argomenti, specialmente informatica e programmazione, i forum sono una grandissima risorsa e di conseguenza questa sezione risulta particolarmente utile.
Scorrendo tra i risultati ci si imbatte nella sezione “Cerca altrove” che permette di effettuare la stessa ricerca su altri motori: Google e Bing, i più famosi, e Mojeek. Quest’ultimo ha sempre una filosofia privacy-oriented ma è terribilmente pessimo!
Altra peculiarità di Brave sono i Goggles, che potrebbero essere considerati dei filtri poichè permettono di dare la priorità ai risultati di determinati siti.
Ce ne sono 8 “di default” (blog tech, notizie di un determinato schieramento politico, blog prediletti da hacker) ma possono anche essere creati dalla community.
Interessanti i filtri per rimuovere determinati siti, ad esempio Pinterest (che in alcuni casi monopolizza i risultati) o i cossidetti Copycat, ovvero coloro che copiano il contenuto da altre pagine.
Per alcune tipologie di ricerche, ad esempio “Ristoranti a Milano” i risultati vengono anche proposti sulla mappa di OpenStreetMap
👎 Difetti
Visto così sembra tutto molto bello ma in realtà sono presenti dei difetti abbastanza importanti dovuti principalmente all’Index proprietario che ovviamente non è tanto potente come quello di Google e di conseguenza alcune tipologie di risultati ne risentono.
La parte più impattata è quella delle immagini: fa fatica a trovarne su temi specifici e comunque in generale sono di minore qualità (non intesa come risoluzione fotografica bensì come possibile attinenza a ciò che l’utente vuole vedere).
In realtà bisogna fare una precisazione: se Brave Search esiste da due anni il proprio index delle immagini è attivo solamente da Agosto 2023 (prima ci si poteva affidare a Bing o Google).
Insomma, è ancora molto acerbo e ha grandi margini di miglioramento.


Nelle due foto qui sopra è possibile vedere i risultati alla query “Winnie The Pooh”, sicuramente non la più cercata ma neanche così sconosciuta.
Salta subito all’occhio che Google si focalizza sul personaggio in sè mentre Brave più su prodotti di contorno (libri, film, gadget).
In realtà entrambe le risposte potrebbero essere soddisfacenti in base a cosa si vuole ma tendenzialmente se sono interessato a un prodotto specifico lo scrivo nella ricerca, inserendo solo il nome del personaggio mi aspetto più sue foto.


Con una ricerca un più settoriale Brave va totalmente fuori strada riportando risultati incoerenti mentre tutti quelli presentati da Google, specialmente nelle prime 8 righe, sono perfettamente azzeccati.


Restiamo ancora nel settore tecnico: cercando “Pozzetto FiberCop” Google riporta varie immagini reali di pozzetti, sia aperti che chiusi, prese soprattutto da un forum.
Brave invece non mostra nemmeno una foto ma soltanto qualche immagine di vendita “tecnica” e alcuni risultati totalmente incoerenti.
A proposito di ricerche molto tecniche e settoriali: a volte potrebbe essere difficile trovare in generale risultati soddisfacenti ma comunque è raro e grazie alla funzione “Cerca con Google” si può rimediare facilmente.
Sempre per colpa dell’indicizzazione non molto efficente pecca anche sulle news recenti, soprattutto di testate minori.


Se Google mostra anche notizie che sono online da pochi minuti, Brave a volte non le mostra proprio neanche del giorno corrente.
Mi è sembrato di notare che, giustamente, dà la precedenza ad indicizzare le grandi testate e quindi il fenomeno è ancora più amplificato se si ricercano notizie di una piccola zona.
Ultimo difetto, che ho notato sia su Firefox che su Chrome/Edge e sia ricercando nella barra degli indirizzi che dalla home (search.brave.com), è un leggero ritardo nella presentazione dei risultati.
Se Google è pressochè istantaneo, Brave sembra “laggare” e ci mette un po’ di più.
Di seguito alcuni test fatti in successione, anche con Bing e DDG in modo da fare un ulteriore confronto (valori in secondi)
Google: 1.02 - 1.04 - 0.99 - 1.05 - 0.94
Brave: 2.83 - 3.20 - 2.07 - 1.89 - 2.22
Bing: 1.21 - 1.18 - 1.39 - 1.03 - 1.16
DuckDuckGo: 1.20 - 1.36 - 1.59 - 1.54 - 1.52
Insomma, mediamente c’è 1/2s in più. Sembrano pochi ma in realtà si fanno notare e in alcuni casi possono risultare frustranti, soprattutto se si ha una connessione veloce e quindi tutti gli altri caricamenti sono molto rapidi.
Tuttavia direi che è qualcosa di sormontabile.
🤔 Conclusioni
Insomma: vale la pena utilizzare Brave come motore di ricerca principale?
Per me la risposta è SI.
Nella maggioranza delle ricerche si comporta discretamente bene e la risposta con l’AI può essere decisamente utile per ricavare al volo un’informazione.
Se bisogna cercare qualcosa di specifico o un’immagine allora in quel caso si passa a Google (o magari proprio direttamente a Google Immagini).
Praticamente tutti i browser hanno delle shortcut nella barra degli indirizzi che permettono di cambiare motore di ricerca.
Su Firefox si usa la chiocchiola: @google, @ddg, @wiki
Su Chromium-based è possibile scrivere il nome del sito (search.brave.com/google.com o un’abbreviazione a scelta) e poi premere spazio o TAB per effettuare lì la ricerca.
Poi ovviamente tutto dipende dalla singola persona e dalla tipologia di ricerche che fa maggiormente: se sono tutte molto settoriali allora conviene Google come principale.
🗂️ Cose Interessanti
Incredibox è un piccolo gioco con il quale è possibile creare un beat musicale personalizzato
Secondo Adobe l’intelligenza artificiale sarà il futuro delle immagini stock, e potrebbe avere ragione
Come fa l’Intelligenza Artificiale a “vedere” le immagini e determinarne il contenuto? C’è questo video interessante che lo spiega
A proposito di motori di ricerca: girano voci che OpenAI potrebbe lanciarne a breve uno proprietario basato ovviamente su GPT
Grazie per essere arrivati fino a qui, spero che abbiate apprezzato questo post.
A presto 👋🏻